Sanità24

  • 03 Giu 2016
  • Macrobiotica, una scelta di vita che riduce i rischi cardiovascolari

    di Donata Marrazzo
  • Studi clinici su diabete, malattie cardiovascolari e altre patologie dimostrano le proprietà terapeutiche della dieta macrobiotica, così come l’ha introdotta in Italia Mario Pianesi. Originario di Macerata, autodidatta in medicina, fisica, chimica e biologia, membro di accademie e centri di ricerca in tutto il mondo, consulente dell’Unesco, insignito per i suoi meriti di 11 cittadinanze onorarie, oggi è riconosciuto dalla comunità scientifica internazionale come uno dei maggiori esperti di Macrobiotica. Per il Giappone Mario Pianesi è l’unico occidentale ad aver recepito in toto gli insegnamenti di Georges Ohsawa, divulgatore della medicina tradizionale cinese e inventore di un programma alimentare basato sull’equilibrio tra forze antagoniste e complementari: lo Yin e lo Yang.

    Diete Ma-Pi efficaci ed economiche
    Acclamato a Roma nell’aula magna dell’università La Sapienza, Pianesi ha presentato nei giorni scorsi gli sviluppi delle ricerche condotte sui suoi studi da un qualificato pool di medici. L’endocrinologo Paolo Pozzilli, direttore di diabetologia al Campus Bio-Medico di Roma, per tre anni ha valutato gli effetti della Ma-Pi2 - terapia nutrizionale a base di cereali integrali, verdura e legumi - su obesità, diabete di tipo 2 e malattie cardiovascolari. In una prima fase, ha comparato per 21 giorni il protocollo macrobiotico a una dieta di controllo su 56 pazienti diabetici: la dieta Ma-pi è risultata più efficace nella regolazione dei livelli metabolici, capace di ridurre l’emoglobina glicata, il colesterolo, i trigliceridi e la pressione sanguigna. Maggiore il suo potere ossidante, l’effetto prebiotico e probiotico. Non trascurabile l’economicità del programma pianesiano: il costo giornaliero di ogni paziente è stato di 4,5 euro, contro i 10 spesi per i soggetti sottoposti a dieta di controllo.

    I profili metabolici dei pazienti sono rimasti inalterati anche successivamente: a casa hanno adottato, per 6 mesi, un’alimentazione macrobiotica meno restrittiva, la Ma-Pi4, a base di fibre, carboidrati complessi, cereali integrali, verdure e legumi.

    La macrobiotica contro il rischio cardiovascolare
    Francesco Fallucca, presidente del centro internazionale per gli studi sul diabete, ha dimostrato i benefici del programma Ma-Pi, nel caso di disbiosi associata al rischio cardiovascolare.

    Un ulteriore studio condotto dal dipartimento di Farmacia e Biotecnologie della università di Bologna, in collaborazione con la università Campus Bio-Medico di Roma, sulla “Modulazione della disbiosi del microbiota intestinale in pazienti diabetici di tipo 2 grazie alla dieta Macrobiotica Ma-Pi 2” è stato appena pubblicato sulla rivista scientifica British Journal of Nutrition. Il campo d’indagine è interessante anche per le ricerche del cardiologo Massimo Trappolini: visto che il metodo di Pianesi è capace di modificare positivamente la composizione del microbiota intestinale, con effetti favorevoli nei pazienti colpiti da diabete mellito di tipo 2, potrebbe influire beneficamente sul processo aterosclerotico.

    L’inositolo salva vita
    Il biologo Mariano Bizzarri, docente di Biochimica e professore di Patologia clinica presso il dipartimento di Medicina sperimentale della Sapienza, ha spostato l’attenzione sul problema delle trasformazioni alimentari. La raffinazione, ad esempio, rimuove costituenti fondamentali. Nei cereali elimina l’inositolo: con 2 grammi al giorno si cura l’infertilità delle donne affette da sindrome dell’ovaio policistico, così come alcune anomalie del feto. «Ma soprattutto la molecola blocca le cellule metastatiche», ha sottolineato Bizzarri.

    Il metodo pianesiano nel mondo
    Le evidenze scientifiche delle 5 diete Ma-Pi stanno interessando anche i paesi arabi, la Palestina in particolare, e la Costa d’Avorio. Il metodo si è già diffuso in Sud America: Fidel Castro segue da anni le indicazioni alimentari del pioniere della macrobiotica. All’istituto Finlay di L’Avana si è sperimentata a lungo e con successo la dieta pianesiana.

    La riforestazione in Mongolia
    Il tema complesso dell’alimentazione e della salute nella macrobiotica pianesiana è profondamente connesso all’agricoltura e all’ecologia. I progetti di Mario Pianesi sono condotti, diffusi e messi in pratica dalla rete Upm (Un punto macrobiotico) che, senza ricorrere a fondi pubblici, promuove il metodo pianesiano, in collaborazione con organismi internazionali (Fao, Unesco, Parlamento europeo). Quelli per la riforestazione sono stati adottati in molte zone del pianeta: in Mongolia, nell’area di Elsen Tasarhai, è stata sconfitta la desertificazione con un programma di piantumazione di alberi locali che in breve tempo ha reso la terra di nuovo verde e fertile.

    Le regole della policoltura
    Il punto di partenza del sistema pianesiano è la “policoltura”, metodo di coltivazione alternativo e sostenibile, totalmente naturale, praticato in Italia su 1115 ettari: ben oltre il convenzionale e il biologico, presuppone la messa a dimora di siepi (sui confini) e di alberi da frutto (nei campi) sotto i quali coltivare, senza sostanze chimiche di sintesi, cereali, verdure e legumi (da semi riprodotti spontaneamente).

    Etichetta trasparente pianesiana
    I prodotti alimentari vengono venduti direttamente all’interno dei punti Upm. Sulle confezione è ben evidente la speciale “etichetta trasparente pianesiana”: riporta ogni passaggio della catena produttiva, compreso il metodo di coltivazione degli alimenti, la quantità di CO2 prodotta e quella di acqua ed energia utilizzate.