Lavoro e professione

L’identikit del fisioterapista, un professionista per la cronicità

di Mauro Tavernelli (presidente nazionale Aifi -Associazione italiana Fisioterapisti)

Chi è il fisioterapista? Quali sono i suoi campi di intervento volti a soddisfare i bisogni di salute dei cittadini? Sono domande a cui si possono dare risposte certe e chiare.

La normativa italiana che regola l’esercizio professionale è costituita da diverse leggi che hanno come parole chiave distintive responsabilità, autonomia e competenze. Prima di tutto, però, stabiliamo qual è l’identikit del fisioterapista. Si tratta del professionista sanitario che, in via autonoma o in collaborazione con altre figure sanitarie, identifica e adotta le migliori strategie per la prevenzione, la cura, la valutazione funzionale, l’abilitazione, la riabilitazione e la palliazione di disfunzioni di vari sistemi, in particolare quelli neuromuscoloscheletrico, nervoso, cognitivo, cardiocircolatorio, respiratorio, digerente e genito-urinario. Tutto questo avviene in conseguenza di patologie, congenite o acquisite, permanenti o transitorie, di interventi chirurgici oppure in seguito a condizioni che determinino sovrautilizzo o sovraccarico in pazienti in età evolutiva, adulta, nell’anziano così come nello sportivo. L’obiettivo generale dell’intervento fisioterapico è contribuire a migliorare la qualità della vita della persona e dei suoi familiari o care givers, promuovendone anche la tutela dei diritti, la dignità e la partecipazione in ogni ambito di vita sociale e in ogni momento della giornata.

La legge 42/99 ha stabilito che il campo proprio di attività e di responsabilità delle professioni sanitarie è determinato dai contenuti dei decreti ministeriali istitutivi dei relativi profili professionali e degli ordinamenti didattici dei rispettivi corsi di laurea e di formazione post-base, nonché degli specifici codici deontologici. Nel contempo la normativa sulla formazione professionale si è evoluta tanto da arrivare a definire che il percorso che abilita il professionista è unicamente un Corso di Laurea triennale, che si conclude con un esame finale abilitante e che si svolge alla presenza dei rappresentanti di ministero della Salute e Miur e, soprattutto, alla presenza dei rappresentanti dell’Aifi in quanto unica Associazione rappresentativa per decreto ministeriale. In questo quadro di riferimento si inserisce il lavoro sul Corecompetence iniziato nel 2003, per arrivare attraverso una serie complessa e complicata di collaborazioni, alla pubblicazione nel 2012 del volume “La formazione core del fisioterapista”. Questo testo definisce le competenze ritenute irrinunciabili per definire il professionista, tanto che le colloca come necessarie a definire il neo laureato. Nella stesura del volume sono stati coniugati tutti i contenuti del Core curriculum con i relativi ambiti di competenza, in modo che sia chiaro quali conoscenze servono come base per la costruzione delle competenze. Inoltre si è data la giusta rilevanza al contesto naturale e adatto di apprendimento per le competenze, che è il tirocinio, andando a delinearne le caratteristiche principali affinché sia perseguita la maggior uniformità metodologica nei corsi di laurea dei diversi Atenei italiani. L’importanza del Core competence sta nel fatto che questo documento è entrato a far parte degli Ordinamenti didattici dei Corsi di Laurea - come citato dalla legge 42 - andando a definire le competenze del futuro professionista, dando maggiore forza a quanto indicato nel profilo. Nella fattispecie è fondamentale ricordare che gli ambiti di competenza individuati sono otto, in un rapporto circolare e non gerarchico tra loro.

Il fisioterapista è colui che svolge il suo ruolo distintivo di cura e riabilitazione della persona secondo le migliori evidenze scientifiche, assumendosi la piena responsabilità del proprio operato, avendo cura di comunicare correttamente con la persona, la famiglia e i colleghi con cui collabora, promuovendo la corretta educazione sanitaria della persona e avendo cura della prevenzione sia primaria che secondaria, gestendo il contesto di lavoro e curando costantemente la propria formazione. Ognuno degli ambiti citati è dettagliato in tutte le singole componenti per andare a descrivere le abilità che il professionista deve costruire e gli atteggiamenti che estrinsecano nel quotidiano il proprio operato. Questo documento ha un altro valore fondamentale che consiste nel quadro di riferimento che è quello epidemiologico italiano partendo dai problemi prioritari di salute. L’impegno costante di Aifi è quello di permettere al fisioterapista di essere sempre coerente con le modifiche della popolazione in termini di invecchiamento e di cambiamenti epidemiologici e garantire un professionista in grado di rispondere ai reali bisogni di salute del cittadino, che sono al centro dell’operato del fisioterapista.

Le leggi 24/2017 e 3/2018 costituiscono un’ulteriore spinta in questo processo di adeguamento costante e progressivo alle mutate necessità di salute, nel pieno rispetto di un’identità del fisioterapista già consolidata e ben supportata anche dallo sviluppo scientifico della professione.


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