Lavoro e professione
Cure inadeguate per i pazienti pediatrici con trauma: le proposte degli ortopedici
di Prof. Giuseppe Sessa (vice presidente Siot - Società italiana di Ortopedia e Traumatologia)
L'assistenza sanitaria nazionale è in continua evoluzione al fine di migliorare l'approccio diagnostico terapeutico dei malati. Una gestione già di per sé delicata, diviene ancora più complessa quando gli assistiti sono dei bambini, non solo per la giovane età ma anche per la frequenza di eventi traumatici che coinvolgono annualmente la popolazione pediatrica.
I traumi infatti sono la principale causa di morte nei minori di 15 anni di tutte le nazioni dell'OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) e rappresentano quasi il 30% delle cause invalidanti nei bambini. In Europa, i traumi sono responsabili di 28.000 vittime all'anno nei soggetti di età inferiore a 15 anni (il 36% di tutte le morti in questa fascia di età) e di circa 900.000 ricoveri. Per ogni decesso, si stima che 30 persone siano ospedalizzate e ulteriori 300 richiedano cure nelle unità di Pronto Soccorso.
L'assistenza al paziente traumatizzato in età evolutiva richiede particolari conoscenze, una precisa e scrupolosa gestione e cura dei dettagli. Tutti i componenti del personale sanitario responsabile dell'assistenza, quali medici di pronto soccorso, traumatologi, pediatri, chirurghi, neurochirurghi, chirurghi plastici, chirurghi vascolari e infermieri, devono avere familiarità con i principi più attuali del “trauma care” pediatrico.
In Italia l'organizzazione di un sistema completo e integrato di gestione del trauma nel bambino è in fase di evoluzione e mira alla pianificazione di un'efficace rete traumatologica pediatrica, necessaria per le esigenze di questi pazienti. In campo medico i bambini non devono essere considerati come dei piccoli adulti, poiché presentano bisogni, caratteristiche, attenzioni e soprattutto percorsi diagnostico-terapeutici ben diversi da quelli che può presentare un paziente adulto. Nonostante l'importanza di questo aspetto, in Italia esistono ancora poche strutture ospedaliere esclusivamente dedicate ai pazienti pediatrici e ancor meno sono i “trauma care pediatrici”: solo il 10% delle patologie traumatiche in età pediatrica sono gestite in strutture dedicate, il restante 90% afferisce ai convenzionali centri traumatologici per adulti.
La realizzazione di strutture specialistiche dedicate ai soggetti in età evolutiva è quindi un concetto cruciale per l'assistenza dei piccoli malati, specialmente quando si tratta della gestione di traumi. È in questi casi che l'équipe necessita di personale medico con competenze specificatamente pediatriche, con conoscenze ed esperienza avanzata delle patologie dell'età evolutiva. Ancora oggi tuttavia figure chiave come lo specialista ortopedico, neurochirurgo, anestesista con esperienza in campo pediatrico non hanno trovato un esatta qualifica e identità riconosciuta dal Sistema sanitario nazionale. Ancora oggi non esiste un percorso formativo, né corsi universitari dedicati a preparare operatori sanitari con competenze specifiche nel campo pediatrico.
Non è stata ancora ben delineata una politica gestionale nel campo della medicina d'urgenza pediatrica ospedaliera in merito al corretto iter diagnostico e al coordinamento delle consulenze specialistiche che il bambino necessita durante il suo percorso assistenziale.
Per tale motivo risulta necessario individuare linee guida dettagliate e regolamentazioni chiare che facilitino l'accesso, la diagnosi, e soprattutto il trattamento di questi pazienti. In merito a ciò è auspicabile in Italia un programma di realizzazione di Centri Traumatologici Pediatrici dove far confluire tutti i soggetti in età evolutiva coinvolti in eventi traumatici.
I principi su cui basare una corretta rete ospedaliera devono prevedere alcuni punti chiave:
- prestare un adeguato primo soccorso in loco
- provvedere ad un trasporto sicuro dei bambini in condizioni critiche;
- indirizzare il paziente in centri specialistici dedicati
- dare la più avanzata assistenza ai traumi in età pediatrica;
- fornire ambienti e strumenti sanitari idonei per l'assistenza dei piccoli pazienti;
- provvedere a specifici programmi di formazione per medici, infermieri, personale di emergenza, tecnici di radiologia e professionisti del settore sanitario sulla corretta cura e il trattamento dei bambini traumatizzati.
I pazienti in età pediatrica costituiscono una priorità: il servizio deve essere disponibile 24 ore su 24; sale operatorie dedicate devono essere sempre pronte e disponibili insieme ai servizi di laboratorio e di radiologia per la cura e le particolari esigenze dei bambini.
In Toscana e in Piemonte sono già attive strutture dedicate al “trauma care pediatrico”; l'obiettivo è creare ulteriori centri nelle zone nevralgiche del territorio italiano e, laddove non sia possibile, intensificare e semplificare l'iter sanitario durante il soccorso pediatrico, con sistemi informatizzati dedicati, rapidi e personale specialistico sempre disponibile per consulenze con tempistiche immediate.
Dopo il trattamento il paziente deve essere avviato ad un percorso snello per seguire i controlli programmati.
La realizzazione di questa rete ospedaliera deve prevedere la realizzazione di un centro di riferimento regionale coordinato con centri ospedalieri cittadini selezionati.
Ovviamente la formazione e la preparazione avanzata del personale nel campo pediatrico può essere sostenuta coinvolgendo le rete delle strutture mediche Universitarie e un grande contributo può pervenire da Società specialistiche come la Siot (Società italiana di Ortopedia e Traumatologia) e la Sitop (Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia Pediatrica).
Realizzare pertanto un simile organismo specifico ed efficiente rappresenta uno degli obiettivi principali che il Sistema Sanitario Italiano si deve prefiggere, non solo per adeguarsi agli standard internazionali ma soprattutto nell'interesse della salute dei bambini.
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