Lavoro e professione

Gli psicologi e il diritto alla salute nella scuola dell'inclusione

di Riccardo Bettiga (presidente Ordine degli Psicologi della Lombardia)

In Italia ci sono ad oggi circa 350.000 tra bambini, adolescenti e adulti con una diagnosi di
Disturbo specifico dell'apprendimento (Dsa). Un fenomeno in ulteriore crescita, che vede intersecarsi il piano della salute, del benessere psicologico e del diritto all'apprendimento.
La scuola italiana è sempre stata una scuola ‘inclusiva', attenta ai bisogni particolari, anche psicologici, dei ragazzi: norme quali la L. 118/1971, la L. 104/1992, la L. 170/2010 e la Direttiva Ministeriale sui Bes – Bisogni educativi speciali – del 2012 nascono e si sviluppano proprio come strumenti per integrare le tematiche della disabilità, delle individualità e di uno “stare e sentirsi in salute” all'interno dei contesti scolastici/educativi.
Come comunità professionale degli psicologi, rappresentiamo uno snodo trasversale del momento di erogazione di moltissimi servizi di valutazione e intervento, sia in ambito sanitario sia in ambito sociale e scolastico.

In tema Dsa, per esempio, siamo oggi un “termometro” ideale per raccogliere e valutare le criticità dell'assetto organizzativo normativo, che dalla L.170/2010 ha costruito l'impalcatura dei servizi pubblici e del privato sussidiario.

A questo proposito, sono noti a tutti i tempi di attesa medi, a livello italiano, che rendono difficile l'accesso ai servizi diagnostici nel servizio pubblico, mentre il privato fatica a consolidarsi come vera alternativa a causa di ostacoli burocratici, costi per le famiglie spesso troppo elevati e iter diagnostici eccessivi.

Uno dei problemi più spesso dibattuti è legato al fatto che ogni Regione ha varato normative differenti e specifiche, che definiscono le modalità di rilascio delle certificazioni valide per la scuola. La scelta adottata in Regione Lombardia sembra rappresentare oggi una delle migliori a livello italiano, laddove viene accreditata l'equipe diagnostica (cioè le competenze congiunte dei professionisti) e non una struttura con determinati requisiti tecnico-strutturali, come accade ad esempio in Regione Toscana.

Nell'ottica di risolvere alcune di queste criticità a livello italiano, da più parti e in particolare insieme al presidente Lauro Mengheri dell'Ordine degli Psicologi della Toscana, stiamo chiedendo una riapertura della Conferenza Stato-Regioni, al fine di snellire in tutta Italia la procedura diagnostica e certificatoria dei Disturbi Specifici degli Apprendimenti.

In questo senso, il lavoro politico-istituzionale e il ruolo sociale dell'Ordine degli Psicologi della Lombardia e dell'Ordine degli Psicologi della Toscana sono un esempio efficace di come la rappresentanza professionale possa tradursi anche in un potente impegno a difesa della salute del cittadino.

Sempre a proposito del contributo della professione psicologica all'interno della scuola, oltre le funzioni puramente clinico diagnostiche e di intervento rivolte agli studenti, si dovrebbe, a nostro parere estendere la presenza-competenza psicologica anche ai percorsi di formazione iniziale e in itinere di tutto il personale docente. In una mia recente dichiarazione ho lanciato l'appello a un nuovo patto di collaborazione fra insegnanti e famiglie, una nuova condivisione di valori e regole, supportato e mediato sempre dalla professione psicologica.

Ancora, in riferimento alla recente querelle sui compiti a casa, portando il dibattito su un piano scientifico-professionale, il presidente Mengheri, ha dichiarato che «sono da evitare posizioni estremiste quali il “no ai compiti” o il sì indiscriminato, bensì è opportuno riflettere su cosa possa rendere più piacevole, e quindi motivante, il lavoro a casa nella direzione di un obiettivo univoco che è imparare al meglio».

La psicologia, da sempre, si è occupata di percezione, memoria, attenzione e di come maturano le funzioni cognitive in una rete di relazioni, quale è la scuola. La psicologia – ereditando e sintetizzando numerosi filoni dell'analisi pedagogica, neuroscientifica e sociologica – è oggi la disciplina centrale nelle ricerche su tutto quell'universo di fenomeni, che contribuiscono a favorire o impedire l'apprendimento: anche in questi termini il suo contributo è unico e prezioso e andrebbe “utilizzato” ovunque possibile dalla scuola e dalle istituzioni.

La psicologia è scienza dell'uomo nei suoi processi di crescita, di relazioni, di comprensione, di apprendimento e di miglioramento. Oggi più che mai, noi psicologi siamo professionisti trasversali, orientati al benessere e alla crescita a tutti i livelli. Negli ospedali, negli studi professionali, nelle periferie urbane e anche e soprattutto in quella che vogliamo essere davvero una ‘buona' scuola.


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