Lavoro e professione
Assistente di studio odontoiatrico: accordo in arrivo alla Stato Regioni
di Ro. M.
L'individuazione del profilo dell’Assistente di studio odontoiatrico, delle attività e della formazione di questo operatore è «una lacuna da colmare». Infatti, mentre la qualifica è già presente nei contratti nazionali degli studi professionali, non lo è nell'ambito del Servizio sanitario nazionale o della sanità privata. Inoltre non ne è stata mai regolamentata la formazione a livello nazionale. Una proposta ad hoc è in itinere e ha già avuto il via libera dai ministeri competenti. Ora manca solo il parere del Consiglio superiore di sanità e dopodiché gli atti relativi allo schema di Accordo saranno inoltrati alla Conferenza Stato-Regioni. È questa la risposta del ministero della Salute a un’interrogazione parlamentare a firma di Vinicio Peluffo (Pd) sulla definizione delle competenze dell'assistente di studio odontoiatrico (Aso).
«Il Ministero della salute - si legge nel testo della risposta - si è occupato dell'individuazione del profilo professionale e del relativo percorso formativo dell'Assistente di Studio Odontoiatrico fin dal 2011, allorquando, a seguito delle consultazioni con le Associazioni rappresentative degli Odontoiatri, la Commissione odontoiatri della Fnomceo, il Collegio dei docenti in Odontoiatria, le Associazioni professionali degli igienisti dentali, nonché le Associazioni del personale interessato e Cgil-Cisl-Uil del comparto sanità e del comparto degli studi professionali, fu elaborata una bozza di proposta per l'istituzione del suddetto profilo, che fu inviata al Coordinamento interregionale Sanità per un preliminare esame nel merito».
Il 3 aprile 2014, la Regione Veneto, responsabile del Coordinamento Interregionale Sanità, ha trasmesso una nuova proposta in ordine all'istituzione della figura dell’Aso, elaborata dalle Regioni e Province Autonome, declinata quale Operatore di Interesse Sanitario, di cui all'articolo 1, comma 2, della legge 1o febbraio 2006, n. 43. «La figura in esame dovrebbe avere delle competenze sanitarie - spiega il ministero - come la responsabilità del processo di sterilizzazione, il riordino delle attrezzature, del riunito odontoiatrico e delle sale operatorie, la collaborazione con l'abilitato all'esercizio dell'odontoiatria nel corso degli interventi e l'assistenza al paziente: accanto a tali attività, l'Assistente di Studio Odontoiatrico dovrebbe svolgere altre funzioni, che consistono nell'accoglimento del paziente, nello svolgimento di mansioni di segreteria, nella gestione amministrativa dei rapporti con pazienti e fornitori, nella archiviazione della documentazione, nel controllo delle scadenze dei farmaci di primo impiego».
Si tratterebbe, dunque, di un operatore polivalente, che deve avere la capacità di conciliare i due momenti della propria attività giornaliera: l'una sanitaria e l'altra caratterizzata da funzioni di natura più amministrativa.
«Con nota del 18 aprile 2014, questo Ministero - si legge nella risposta al quesito - ha inviato lo schema in esame al Ministero dell'economia e delle finanze, al Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca e al Ministero del lavoro e delle politiche sociali, al fine di avviare l'iter per il preliminare concerto con le Amministrazioni centrali interessate, prima della formalizzazione della proposta di Accordo in Conferenza Stato-Regioni. Sono pervenuti i pareri favorevoli del Ministero del lavoro e del Ministero dell'economia e delle finanze, con alcune proposte di modifica al testo dell'Accordo, mentre il 21 luglio 2015 il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca ha risposto di non avere osservazioni in merito alla proposta di Accordo, non avendo una specifica competenza sulla materia in questione. Questo Dicastero procederà, quindi, all'inoltro degli atti relativi allo schema di Accordo alla Conferenza Stato-Regioni, una volta acquisito il prescritto parere del Consiglio Superiore di Sanità».
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