Lavoro e professione
Milillo su revoca sciopero: «Vinta battaglia, non guerra»
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“Cari colleghi, abbiamo vinto la battaglia ma non la guerra”. E’ un Giacomo Milillo che dichiara di non aver ancora seppellito l’ascia di guerra, quello che scrive agli associati Fimmg e ai colleghi di Fimp e Cipe che con lui avevano costruito il fronte dello sciopero di medici di famiglia e pediatri. Previsto per oggi e revocato in extremis.
Nella lettera, Milillo cita i capisaldi dell’accordo trovato con il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti, il sottosegretario alla salute Vito De Filippo e il presidente del Comitato di settore Claudio Montaldo: salvaguardia dei livelli retributivi attuali e ricerca di meccanismi che favoriscano il lavoro di équipe «nel rispetto del rapporto fiduciario», impegno del Governo a vigilare sul corretto svolgimento delle trattative e, in caso di «inerzia», ad «applicare la decretazione prevista dalla Balduzzi». Infine, avvio di un tavolo governo-regioni per innovare, migliorandoli, strumenti e procedure per le relazioni sindacali dell’area convenzionale.
Da qui la scelta, spiega Milillo, di revocare lo sciopero di oggi. Ma - aggiunge anche in risposta al fronte del “no” allo sciopero”, «siamo più che mai determinati a operare con lo stesso spirito, la stessa coerenza e determinazione fino al raggiungimento di un Accordo convenzionale coerente». Abbiamo vinto una battaglia, ma non ancora la guerra.
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