In parlamento
Lettera alla redazione/ Lorefice: «Priorità trasparenza nei rapporti tra Aifa e aziende»
di Marialucia Lorefice (presidente Commissione XII Affari SocialiCamera dei Deputati)
24 Esclusivo per Sanità24
Spett.le Redazione
leggo sempre con interesse e attenzione la vostra rivista e, nella speranza di far cosa gradita ai tanti lettori, vorrei esprimere qualche considerazione in merito alle dichiarazioni del dottor Valentino Confalone, General Manager di Gilead Italia .
Premetto che quando leggo di rivoluzione di terapie (se effettive), così come di ricerca e investimenti non posso che essere piacevolmente colpita. Siamo un paese che di questi fondamentali ingredienti per lo sviluppo e il benessere delle persone ne ha davvero un gran bisogno. Ciò detto, quando nell'intervista si tratta il tema delle polemiche sui prezzi dei farmaci alcuni passaggi dell'intervista al manager meritano un approfondimento.
Ad esempio, quando sostiene che la Gilead Italia continua "a fare sforzi sul fronte della governance" riportando che per i farmaci anti epatite circa il 75% viene restituito al SSN, dimentica i risultati del 2015. Nell’anno in cui di fatto entrarono sul mercato italiano i primi farmaci ad azione antivirale diretta di seconda generazione – tra questi il Sovaldi e l'Harvoni – la spesa al lordo delle restituzioni previste dagli accordi negoziali (secretati) è stata di poco superiore a 1,6 miliardi di euro per 31.068 trattamenti. Di questi la Gilead Italia ne ha incassati oltre 1,25 miliardi restituendone circa 570 milioni di euro. Quindi, parlare di restituzione dei tre quarti dei ricavi - almeno per l'anno 2015 - non è sostanzialmente corretto a meno che i dati messi a disposizione da Aifa, presenti nella risposta ad un'interpellanza urgente del giugno 2016 a firma dell'attuale Ministro per la salute Giulia Grillo, contengano degli errori.
Anche il tema dei rimborsi sulla base degli accordi prezzo/volume meriterebbe un approfondimento. Come non ricordare che la determinazione n. 1427/2015, quella che ha segnato la conversione da payback a note di credito per i due farmaci sopra riportati, ha visto l’intervento dell’Autorità Garante per la Concorrenza ed il Mercato (vedi bollettino n. 6 del 7 marzo 2016) in quanto comportava "effetti di consolidamento/rafforzamento di posizioni commerciali che già vedono in Gilead il principale operatore nel mercato di riferimento".
Insomma, appare evidente anche da queste poche battute che il tema della trasparenza nei rapporti tra Aifa e aziende va affrontato. Lo dico anche a vantaggio delle stesse industrie dal momento che la loro reputazione, forse anche per i motivi sopra esposti, non sembra godere di buona salute. L’ultima classifica del Reputation Institute, infatti, colloca il settore dei farmaci solamente al dodicesimo posto nel ranking italiano.
Personalmente ritengo che tutti i cittadini abbiano il diritto di sapere con chiarezza come vengono investite le tante risorse che versano allo Stato. Il Movimento 5 Stelle già in passato aveva presentato un provvedimento con l’intento di rimuovere la secretazione delle clausole di negoziazione dei prezzi e non c’è dubbio che lavoreremo in questa direzione anche nell’attuale legislatura. D’altronde su quelle che sono le regole per una nuova governance della farmaceutica abbiamo una base di partenza importante e cioè la nostra Mozione n. 1-01178 approvata all’unanimità dalla Camera dei Deputati nel luglio del 2016.
Mi auguro che le imprese del settore insieme a tutte le istituzioni interessate, lavorino insieme con l’intento di mettere a disposizione dei cittadini/pazienti le migliori possibilità di cura garantendo la sostenibilità del nostro Ssn. Da parte mia assicuro sin d’ora il massimo impegno affinché ciò possa realizzarsi. Grazie per lo spazio messomi a disposizione.
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