In parlamento
Biotestamento, si riaprono i giochi. De Biasi (Pd): «Dimezzare i 3mila emendamenti o volata finale in Aula senza relatore»
di Lucilla Vazza
Biotestamento, si naviga a vista e domani, 21 settembre, si riaprono i giochi in commissione Igiene e sanità. A Palazzo Madama è lotta contro il tempo per portare a casa prima della fine della legislatura l’unica legge su cui dopo anni di dibattito si è riusciti a trovare un accordo di massima. L’unico testo possibile al momento e su cui restano profonde divisioni.
E in commissione, vista la mole dei 3mila emendamenti presentati dal fronte trasversale e compatto degli ostruzionisti, non resta che tentare la via della mediazione. Perché i numeri per puntare i piedi non ci sono.
«Diciamo che in commissione ce la metteremo tutta per trovare un accordo sugli emendamenti per ridurli al massimo» - ci racconta Emilia De Biasi (Pd), presidente della commissione Igiene e sanità del Senato.
Senatrice, su questa legge la tirano continuamente in ballo anche i suoi colleghi Dem alla Camera. Si può fare di più per la volata finale?
Innanzitutto, chiariamo che lo stallo su questa legge è un problema del Senato intero e non certo della Commissione. Mi stupiscono certe dichiarazioni dei colleghi della Camera, loro hanno altri numeri, hanno potuto fare scelte e accordi che qui al Senato è molto più complicato anche solo immaginare.
E su tutto pesa la spada di Damocle dei 3mila emendamenti che allungano i tempi dell’esame, congran perdita di tempo prezioso...
Visto da fuori, sembra tutto semplice. Innanzitutto, non possiamo prescindere dal regolamento che prescrive di esaminare gli emendamenti dopo il parere della commissione Bilancio. Mi prendo l’impegno di trattare in commissione con tutti i gruppi per cercare di ridurre il numero degli emendamenti.
Realisticamente quanti emendamenti si potranno tagliare?
Spero di riuscire a dimezzarli. Ma non sarà facile. Nulla è scontato. Possiamo lavorare su aspetti della legge che non turbano le coscienze. Per esempio, nel testo votato dalla Camera manca l’istituzione del registro nazionale delle Dat, questo e altri aspetti possono aiutare nel lavoro di cesello che saremo costretti a fare. Per alleggerire al massimo il carico di emendamenti.
E se non riuscirà?
Allora tutto passerà nelle mani della presidenza del Senato e della conferenza dei capigruppo. A quel punto tutta la responsabilità passa all’Aula, cioè alla politica. Si andrà al voto senza relatore e quel che succede, succede. Con lo scenario tutt’altro che irrealistico di uno scrutinio segreto che potrà riservare grosse sorprese.
Gli amici potrebbero votare con i nemici e viceversa...
Come sempre in questi casi, in queste materie così delicate, nulla è sicuro. E c’è la tentazione da parte di molti parlamentari anche tra le nostre fila di rimandare tutto a chissà quando. Non dico niente di nuovo.
Se non si riesce a votare entro fine legislatura, bisognerà ripartire da zero dopo le elezioni, con un nuovo Governo, nuovi equilibri politici ecc.
Formalmente il testo è in calendario in Aula al Senato per fine settembre. La conferenza dei capigruppo ha messo il biotestamento in calendario con le date. Questa è già una scelta politica di voler procedere. Io, come detto, farò la mia parte. Ma è vietato pensare che il destino di questo provvedimento sia (solo!) nelle mie mani.
Sarà una fine legislatura col botto per la sanità. Al Senato sbarcheranno importanti provvedimenti in seconda lettura dalla Camera...
Non c’è solo il biotestamento ad aspettarci al varco dell’autunno. Sicuramente il testo più atteso è quello del Ddl Lorenzin sulle professioni sanitarie. Un riordino atteso un milione e 200mila lavoratori, ma che ha conseguenze dirette sulla vita dei cittadini. Assicureremo un voto rapido, per quento possibile. Non toccheremo il testo, sempre che la Camera non ci faccia sorprese, a questo punto fuori luogo.
Poi c’è la legge che istituisce finalmente il registro dei tumori e su cui l’intesa a Montecitorio è stata totale. Poi c’è da lavorare sulla legge 40, ormai smantellata dalle sentenze. In deliberante ci impegneremo per portare al voto della commissione i ddl sui disturbi alimentari. Poi c’è la donazione del corpo post mortem e i servizi funerari. Tutte leggi importanti per i cittadini, anche se di minore impatto mediatico rispetto al tema del fine vita.
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