In parlamento

Anticorruzione, Cantone: «La mafia nella Sanità a Sud e a Nord». E sugli accreditamenti: «Troppi potentati, ispezioni con Agenas». De Biasi: «La migliore spending è non rubare»

di L.Va.

La sanità, «essendo uno dei settori in cui c’è un maggiore investimento pubblico, da sempre è oggetto di interesse da parte del malaffare e di gruppi affaristici, soprattutto al Sud». Lo ha detto oggi Raffaele Cantone, presidente dell’Anac, durante l’audizione in commissione Sanità al Senato nell'ambito dell'indagine sulla Sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale. «Non sappiamo quanto il malaffare incida sulla spesa sanitaria del Paese - ha sottolineato - Ma nessuno può dubitare che i fenomeni distorsivi possano avere effetti sul costo del Servizio sanitario nazionale».

E tra i nervi scoperti, quello degli affidamenti al privato accreditato: «In sanità, il problema della scelta dei privati accreditati è, in alcuni casi, più difficile da toccare dell'alta tensione. Abbiamo situazioni di monopoli che vigono da sempre e che ormai si sono strutturate». Per questo, l’autorità sta valutando di effettuare attività ispettiva mirata insieme all’Agenas.

E poiché l'obbligo per le aziende sanitarie, come tutte le amministrazioni pubbliche, di dotarsi dei piani anticorruzione, non deve essere un atto formale, burocratico quindi senza effetti, ha spiegato: «faremo ispezioni per verificarne non solo l'adozione formale ma anche le reali misure messe in atto» ha sottolineato Cantone, ascoltato . Ad oggi, infatti, «l'adempimento complessivo è positivo anche se dal punto di vista per lo più formale». I piani analizzati risultano redatti in fretta e furia quando non «direttamente “fotocopiati” da quelli di altri enti, a volte anche in modo molto grossolano. La conseguenza è che solo una percentuale molto bassa intorno al 15%, presenta un'analisi soddisfacente del rischio». D'altronde, «era intuibile che piani di prevenzione calati dall'alto, come è stato fatto in questo caso, potessero presentare problemi nell'attuazione». Ci sono, insomma, al momento «pochi esempi positivi, ma ce ne sono. Bisogna quindi lavorare per migliorare lo strumento». Perché si tratta di «un sistema organizzativo che può avere meccanismi diretti sull'efficienza».

Calcolo del prezzo di riferimento: ad altri la patata bollente
E Cantone partendo dal tema del costo (ormai divenuto mitologico) della siringa, e per questo poi rimproverato dalla senatrice Nerina Dirindin, ha lanciato una proposta che sa di resa: «Nei prossimi giorni presenteremo un proposta di modifica al Parlamento per coinvolgere altre istituzioni o per affidare direttamente ad altri soggetti il calcolo del prezzo di riferimento per il settore sanitario, di cui ora si occupa l’Authority anticorruzione».

Siamo all’avanguardia con sistema trasparenza atti (Foia)
Cantone ha poievidenziato un elemento positivo nella nostra normativa della Pa. «Noi abbiamo un sistema di trasparenza nelle Pubbliche amministrazioni che credo abbia una serie di caratteristiche che lo rende all'avanguardia nel mondo. Il nostro sistema, almeno dal punto di vista astratto, non è assolutamente inferiore» al Freedom of information act. Perché mentre nel Foia anglosassone che tutti indicano come esempio massimo di trasparenza, un cittadino deve recarsi presso la Pa per chiedere atti, il nostro sistema consente di avere atti da casa, tramite il computer. «Atti aperti, indicizzati, veri e propri open data. È una rivoluzione
culturale senza limiti», ha detto Raffaele Cantone, «Una
rivoluzione - ha continuato - che si fa a costo zero, ma senza creare un minimo di condizioni perché le Pa possano essere in grado di gestire queste situazioni e questi numeri».

De Biasi: «Ringrazio Cantone. La migliore spending review è non rubare»
«Ringrazio sentitamente a nome mio e della Commissione che ho l'onore di presiedere Raffaele Cantone per il quadro fatto sulla corruzione in sanità con elementi che ci aiuteranno nel nostro lavoro istituzionale». Così Emilia Grazia De Biasi, presidente della Commissione Sanità del Senato, al termine dell'audizione del presidente Anac. «Voglio sottolineare in particolare- ha aggiunto la senatrice- l'introduzione in Italia del Foia grande strumento di trasparenza e diritto all'accesso degli atti pubblici da parte dei cittadini e l'impostazione generale che si fonda sulla responsabilità delle istituzioni pubbliche nella lotta alla corruzione da un punto di vista di un'etica condivisa nella società e anche dal punto di vista economico perché- ha concluso De Biasi- è emerso chiaramente che la migliore spending review è non rubare».


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