Europa e mondo

Il tabacco «infrange i cuori». L'allarme dell'Oms sui rischi cardiovascolari: «Tre milioni di morti l'anno»

di Barbara Gobbi

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Il cancro, purtroppo, ma anche l'altissimo di rischio di malattie cardiovascolari. Che sono tra i big killer mondiali. In occasione della Giornata mondiale senza tabacco, l'Organizzione mondiale della Sanità (Oms) in un nuovo Rapporto registra la netta diminuzione del consumo della sostanza a partire dal 2000, ma avvisa che «la riduzione è insufficiente per raggiungere gli obiettivi concordati a livello globale, volti a proteggere le persone dalla morte e dalle malattie cardiovascolari e non trasmissibili. E proprio la scelta di porre l'accento anche sui danni potenziali per il cuore, ha portato l'Oms a unirsi alla World Heart Federation per evidenziare il legame tra il tabacco e le malattie cardiovascolari, le principali cause di morte al mondo, responsabili del 44% di tutte le morti per malattie non trasmissibili o ancora, tradotto in numeri, di 17,9 milioni di decessi all'anno.
L'uso di tabacco e l'esposizione al fumo indiretto sono le principali cause di malattie cardiovascolari, tra cui infarti e ictus, che contribuiscono a circa 3 milioni di morti all'anno.

Ma la consapevolezza dei rischi, che sono enormi, è ancora bassa. «La maggior parte delle persone sa che l'uso del tabacco provoca cancro e malattie polmonari, ma molte non sono a conoscenza che il tabacco causa anche malattie cardiache e infarto», afferma in una dichiarazione rilasciata per la Giornata il Dg Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus. Che chiosa: «Questo World No Tobacco Day, l'Oms, sta richiamando l'attenzione sul fatto che il tabacco non causa solo il cancro, ma letteralmente infrange i cuori».
In molti Paesi - il gap tra la consapevolezza delle conseguenze del tabacco sul cancro e quella sugli effetti in area cardiovascolare - raggiunge livelli drammatici. Come in Cina, ricorda ancora l'Oms, dove oltre il 60% della popolazione non sa che il fumo può causare attacchi di cuore, secondo il Global Adult Tobacco Survey. Mentre in India e Indonesia, più della metà degli adulti non sa che il fumo può causare ictus. Da qui l'appello diretto ai Governi: «Hanno il potere nelle loro mani per proteggere i loro cittadini dalle malattie cardiache», afferma Douglas Bettcher, direttore dell'Oms per la prevenzione delle malattie non trasmissibili. «Le misure che riducono i rischi per la salute del cuore poste dal tabacco includono il fatto che tutti i luoghi pubblici e di lavoro interni siano completamente "non fumatori" e promuovano l'uso di avvertenze sui pacchetti di tabacco che dimostrano i rischi per la salute del tabacco».

I dati aggiornati su epidemiologia e rischi. Il tabacco uccide oltre 7 milioni di persone ogni anno, nonostante la costante riduzione dell'uso a livello globale, come dimostra il nuovo rapporto globale dell'Oms sulle tendenze nella prevalenza del fumo di tabacco 2000-2025. Nel mondo i fumatori sono scesi dal 27% del 2000 al 20% del 2016. Tuttavia - sottolineano dall'Oms - il trend delle azioni da mettere in campo per ridurre la domanda di tabacco e le relative morti e malattie è in ritardo rispetto agli impegni globali e nazionali: ridurre il consumo di tabacco del 30% entro il 2025 tra persone di 15 anni e più. Se la tendenza continua sulla traiettoria attuale, il mondo entro il 2025 raggiungerà solo una riduzione del 22% .

• Quanti sono: oggi ci sono 1,1 miliardi di fumatori adulti nel mondo e almeno 367 milioni di consumatori di tabacco (senza fumo). Il numero di fumatori nel mondo è sostanzialmente invariato: era di 1,1 miliardi anche nel 2000. Un dato da attribuire alla crescita della popolazione, anche se i tassi di prevalenza diminuiscono.

• Donne e uomini: tra i maschi di età pari o superiore a 15 anni, nel 2000 fumava il 43%; nel 2015 il 34% . Per le donne, il dato è sceso dall'11% del 2000 al 6% del 2015

• Tabacco senza fumo: circa il 6,5% del totale la popolazione di 15 anni e più fa uso di tabacco senza fumare (8,4% di maschi e 4,6% di femmine).

• La "risposta" dei Paesi membri: oltre la metà di tutti gli Stati Oms ha ridotto la domanda di tabacco e quasi un ottavo dovrebbe raggiungere l'obiettivo di riduzione del 30% entro il 2025. Ma i paesi devono fare di più per monitorare l'uso del tabacco in tutte le sue forme - non solo fumo di tabacco. Attualmente, uno su quattro Paesi non dispone di dati sufficienti per monitorare la loro epidemia di tabacco.

• Giovani: nel mondo, circa il 7%, o poco più di 24 milioni di bambini di età compresa tra 13 e 15 anni, fuma sigarette (17 milioni di ragazzi e 7 milioni di ragazze). Circa il 4% dei bambini tra 13 e 15 anni (13 milioni) utilizza prodotti del tabacco senza fumo.

• Paesi in via di sviluppo: oltre l'80% dei fumatori di tabacco vive in paesi a basso e medio reddito. La prevalenza del fumo sta diminuendo più lentamente in questi Paesi, rispetto ai paesi ad alto reddito e il numero di fumatori è in aumento nei paesi a basso reddito. Secondo Svetlana Axelrod, vice direttore generale dell'Oms per le malattie non trasmissibili e la salute mentale, occorre creare «sinergie globali e dar luogo a una forte azione multisettoriale contro l'industria del tabacco». Poi, Axelrod dà la ricetta da seguire in tutto il mondo: «Prevenire l'avvio del consumo di tabacco, vietare la commercializzazione e l'implementazione di imballaggi semplici».


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