Dal governo
Medicina e professioni sanitarie, fabbisogni formativi all’esame della Stato Regioni. Ma i conti non tornano
di Red. San.
È all’esame della Conferenza Stato-Regioni di oggi il testo dell’Accordo sui fabbisogni formativi per l' AA 2017-18 delle laureati magistrali a ciclo unico, delle professioni sanitarie e dei laureati magistrali delle professioni sanitarie.
La novità è che nel testo trasmesso dal ministero della Salute nelle scorse settimane erano presenti solo i dati nazionali per area professionale e professione e misteriosamente assenti le tabelle con i fabbisogni per singola regione. Nel testo al vaglio oggi sono invece rispuntate dal cilindro le tabelle complete.
Una rapida svolta delle Regioni, Veneto in testa, che non ha mandato giù il testo proposto dalla Salute. Con una nota di lunedì 22 scorso il Gruppo tecnico interregionale ha infatti posto il veto, chiedendo e ottenendo alcune modifiche nel testo e il ripristino della tabelle dettagliate sia per Regione che per ognuna delle 30 Professioni (di cui 22 profili e 8 fra Medicina e Psicologia). Inoltre, per le 22 Professioni sanitarie ha reintrodotto anche la tabella con le proposte dei fabbisogni con il totale nazionale.
La mancanza di dati dettagliati per ogni Regione avrebbe gioco forza costituito un ostacolo per una coerente valutazione delle proposte da parte del gruppo di lavoro del Ministero dell'Università. Il problema però non è risolto perché a quanto pare, anche così i così i conti non tornano. C’è infatti un dicreto gap tra il totale nazionale di ogni professione come indicato nella tabella del Ministero della Salute e la somma delle proposte avanzate dalle varie Regioni. In pratica sul totale di 23.844 posti indicati dalle Regioni ne ha sottratti 392 e ne ha aumentati 100, per una differenza totale di -292. La quadratura del cerchio è ancora nella nebbia.
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