Dal governo

Antitrust: boom dei prezzi aumenta diseguaglianze. Antitumorali: nel mirino la “big” Aspen. La relazione 2016

di Lucilla Vazza

Sanzioni per 306 milioni di euro nel periodo che va da gennaio 2016 ad aprile 2017, con un rialzo del 21% rispetto ai 253 milioni dell’anno precedente. E contestualmente la conclusione di 240 procedimenti, mentre altri 91 sono ancora in corso, così come altre cinque indagini conoscitive. È il bilancio dell’attività 2016 dell’Antitrust, contenuta nella relazione annualepresentata oggi alla Camera dal presidente, Giovanni Pitruzzella.

Le sanzioni continuano ad avere un ruolo centrale nell'attività dell'Antitrust, ma quest’anno, il presidente ha sottolineato gli elementi di innovazione e una particolare attenzione al problema delle diseguaglianze causate dall’abuso di prezzi eccessivi. Grazie a nuove azioni antitrust l’authority punta a ridurre le rendite di posizione e dunque favorire la redistribuzione delle risorse e una maggiore equità sociale.

Antitrust «tassello», serve azione politica

Pitruzzella è stato preciso nell’indicare nell’azione politica la chiave di volta per il cambiamento: «Gli interventi dell'Antitrust per favorire la concorrenza, costituiscono solo un tassello, anche se importante, di una più ampia serie di politiche pubbliche e di riforme basate su una visione d'insieme». Tali politiche pubbliche e riforme «devono essere condotte, a livello nazionale ed europeo, per promuovere una crescita inclusiva ed equa, dando vita a quella che J.F. Kennedy, in un suo discorso di oltre mezzo secolo fa, definì “l’onda che solleva tutte le barche”»

Innovazione salva prezzi
«In questa nuova temperie culturale e politica maturano innovative azioni antitrust, tra cui spicca, nella recente attività di enforcement dell'Autorità italiana, la riscoperta di una figura di abuso, come quella per prezzi eccessivi, che, seppure prevista dal diritto europeo della concorrenza, sembrava ormai dimenticata nella prassi delle autorità antitrust
Si tratta di una figura sconosciuta al diritto americano, spesso avversata anche in Europa, per le difficoltà di stabilire quando un prezzo possa qualificarsi eccessivo e perché molti ritengono che siano le stesse dinamiche di mercato a innescare i processi di riequilibrio».

Antitumorali: il caso Aspen
Pitruzzella come esempio significativo delle nuove azioni “anti diseguaglianze” messe in atto ha portato il caso della multinazionale Aspen che l'Antitrust ha sanzionato (nel settembre 2016):«Di fronte al bisogno di un farmaco “salvavita” la disponibilità a pagare trova un limite solamente nella capacità economica di chi ha bisogno di quel farmaco. In casi come questi, i prezzi eccessivi aggravano le diseguaglianze e sono particolarmente odiosi sul piano dell'equità sociale».
Si legge nella relazione: « Il caso riguarda i prezzi di un gruppo di farmaci antitumorali, utilizzati soprattutto da bambini e anziani, individuati con la denominazione complessiva di “farmaci Cosmos”. Aspen, dopo avere acquisito i diritti di commercializzazione di tali farmaci dal loro originario titolare (GlaxoSmithKline), ha avviato una negoziazione aggressiva con l'AIFA, al fine di ottenere un forte incremento del loro prezzo, minacciando, ove le sue richieste non fossero state accolte, di chiedere una iclassificazione dei farmaci in fascia C, che avrebbe escluso – primo caso in assoluto per farmaci antitumorali – la loro rimborsabilità da parte del Servizio sanitario nazionale. Le trattative si sono concluse nel gennaio 2014 con la sostanziale accettazione delle richieste di Aspen, con conseguenti aumenti di prezzo compresi, a seconda del prodotto, tra il 300% e il 1500%. Aumenti del tutto ingiustificati (considerato che Aspen non ha sostenuto alcuna spesa di ricerca, né si occupa direttamente della produzione dei farmaci Cosmos, ma ha soltanto acquistato il portafoglio di tali farmaci per entrare nel mercato europeo), dando luogo a prezzi del tutto sganciati da una qualche misura dei costi di produzione sostenuti per produrre il farmaco. L'eccessiva sproporzione tra costi e prezzo, nonché il peculiare contesto in cui si sono inserite le condotte dell'impresa, hanno portato l'Antitrust a ravvisare un “abuso da sfruttamento” e a sanzionare l'impresa».

Il caso conferma l'attenzione che l'Autorità presta da alcuni anni al settore farmaceutico (con decisioni che hanno conquistato grande attenzione a livello internazionale), anche se Pitruzzella precisa come, al di là delle patologie sanzionate dall'Autorità, «l'industria farmaceutica stia dando un grande contributo al PIL del nostro Paese oltre che alla tutela della salute dei nostri concittadini. Con questa consapevolezza abbiamo avviato un rapporto di più forte cooperazione con l'AIFA, che ha portato alla firma di un protocollo di collaborazione (19 gennaio 2017), e un più intenso e proficuo dialogo con Farmindustria, con il comune obiettivo di diffondere una cultura della compliance al diritto della concorrenza».


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